Rinnovabili e batterie, un abbinamento naturale

L’idea di fare funzionare il sistema elettrico interamente con fonti rinnovabili si è finora confrontata con una questione di fondo: la discontinuità e l’intermittenza delle fonti naturali per la generazione di energia elettrica. Le reti, per funzionare, richiedono infatti che in ogni istante sia assicurato l’esatto bilancio tra immissioni e prelievi di energia. La soluzione più facilmente percorribile è rappresentata dai sistemi di accumulo, una tecnologia a cui Enel Green Power lavora già da diversi anni e che ha portato alla realizzazione di vari impianti di storage, come quello di Azure Sky negli Usa, un parco eolico che dispone di una delle più grandi batterie al mondo. Con le tecnologie oramai disponibili da decenni, i generatori e gli operatori di rete hanno risposto – durante i momenti di picco di domanda – accendendo o variando la produzione degli impianti termoelettrici a combustibili fossili. Questi impianti, oltre a produrre significative emissioni climalteranti, sono anche complessi e costosi da costruire e fare funzionare nelle ore in cui sono chiamati a produrre grandi quantità di energia, complice anche il loro progressivo abbandono a favore di quelli che sfruttano le rinnovabili. Sebbene utilizzati sempre di meno, il loro compito è stato finora difficilmente sostituibile, perché l’energia eolica e solare si produce solo quando soffia il vento e splende il sole. L’affidabilità delle rinnovabili Negli ultimi anni, però, le innovazioni tecnologiche applicate ai processi produttivi e alle filiere di approvvigionamento globale, in gran parte trainate anche dall’adozione di massa dei veicoli elettrici, hanno reso le batterie al litio disponibili a costi competitivi, rendendo possibile l’immagazzinamento di energia elettrica negli impianti rinnovabili. L’installazione delle BESS (Battery Energy Storage Systems), ossia sistemi di accumulo di energia elettrica a batterie, negli impianti rinnovabili permette di accumulare l’energia prodotta, così da restituirla alla rete quando è richiesto e permettere il funzionamento del sistema elettrico anche in assenza di impianti termoelettrici. Una soluzione destinata a fornire una risposta definitiva a chi continua a porre dubbi sull’affidabilità delle rinnovabili e sulla possibilità di avere sistemi elettrici al 100% green. Per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici ed evitare le loro ripercussioni ambientali, sociali ed economiche, non è sufficiente accontentarsi del net zero, ossia azzerare le emissioni nette sia dirette sia indirette all’interno della catena produttiva. Enel Green Power cercherà di fare di più: l’obiettivo è di puntare allo zero emission puro per le attività relative alla produzione e alla vendita dell’energia, senza che sia necessaria alcuna misura di compensazione per tutte le fonti di emissioni più pesanti. In questo processo di innovazione, l’elettrificazione gioca un ruolo chiave, permettendo di trasformare gli impianti e di favorire il progressivo abbandono delle fonti fossili. Ed è proprio in questa ottica che Enel Green Power ha fatto un passo concreto, con il completamento del primo progetto eolico ibrido su larga scala a livello globale. Il caso di Azure Sky: il parco ibrido eolico-storage Il nuovo impianto Azure Sky eolico + storage, in Texas nella contea di Throckmorton, è in grado di fornire 350 MW di potenza eolica e 205 MWh di capacità di stoccaggio di energia. Un vero e proprio esempio virtuoso da cui trarre ispirazione: i lavori di costruzione sono stati completati in appena 16 mesi e ben presto l’impianto sarà in grado di generare la quantità di energia sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di 118mila famiglie statunitensi, riducendo le emissioni di anidride carbonica di ben 842mila tonnellate annue e offrendo un valido contributo al fabbisogno di energia flessibile ed affidabile in Texas. Inoltre, la batteria abbinata all’impianto eolico rientra nella top 10 dei maggiori sistemi BESS al mondo in esercizio, in termini di potenza installata secondo Bloomberg New Energy Finance. Solo in Texas, entro il 2023, Enel gestirà un portafoglio di 13 sistemi di accumulo a batteria abbinate ad impianti solari ed eolici, in grado di immagazzinare oltre 2 GWh di energia. L’impegno per la transizione energetica è evidente anche dalle scelte politiche del governo statunitense: il 16 agosto di quest’anno il Presidente Joe Biden ha firmato l’Inflation Reduction Act, l’atto legislativo più significativo nella lotta al cambiamento climatico negli Stati Uniti fino a oggi. Il pacchetto di norme definisce, tra le altre cose, la politica federale in termini di supporto alle rinnovabili e alla green economy per il prossimo decennio. Inoltre, introduce per la prima volta un credito fiscale per tutti i sistemi di accumulo, permettendo una sostanziale riduzione dei costi degli impianti ibridi come Azure Sky, dove l’impianto eolico è diventato un’importante fonte di accumulo di energia per i periodi in cui si verifica un picco di domanda. Questo determina un’accelerazione dei progetti che contribuiscono alla resilienza della rete, alla riduzione dei prezzi dell’energia elettrica e alla riduzione delle emissioni climalteranti. Tutti questi elementi sono indispensabili per la transizione energetica e il raggiungimento degli obiettivi di abbandonare i processi produttivi che determinano la produzione di emissioni nocive.

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