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Centrale idroelettrica Isola Palanzano, Italia

Centrale idroelettrica Isola Palanzano, Italia

Operativa

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L’impianto

Centrale idroelettrica Isola Palanzano

La centrale idroelettrica di Isola di Palanzano è ubicata nel comune di Palanzano (Parma) e fa parte degli impianti situati sull’asta fluviale del fiume Enza e del torrente Cedra. L’asta è costituita da quattro impianti idroelettrici in cascata e 3 dighe a monte. Isola Palanzano è il terzo e penultimo impianto in ordine di utilizzo della risorsa idrica, nonché il più grande e produttivo.

Nella centrale sono installati due gruppi turbina Pelton - Alternatore ad asse orizzontale e a ridosso del fabbricato è ubicata una stazione di trasformazione a 132 KV.

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Tecnologia

Idroelettrica

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Status

Operativo

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Potenza

15,6 MVA

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Numero gruppi produttivi

2

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Produzione di energia

34,6 GWh annui*

*su base 35ennale

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Fabbisogno energetico

12.850 famiglie all’anno

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Emissioni di CO2 evitate

22.500 tonnellate /anno

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Capacità operativa

12 MW

Timeline

Milestone

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Impatto sulle comunità locali

La Centrale di Isola Palanzano è stata fondamentale per lo sviluppo del territorio: l’aumento dell’occupazione nelle zone limitrofe è stato un volano per la costituzione di molte località montane.

Isola Palanzano ha avuto un ruolo chiave non solo nel sistema elettrico nazionale ma anche durante la Seconda guerra mondiale come base strategica per gli alleati. Dotata di vasti e numerosi locali, con una temperatura calda anche d’inverno, ma soprattutto fornita di un collegamento telefonico con le diverse province dell’Appennino, era il luogo ideale anche per il maggiore inglese Charles Holland e il suo vice Michael Tyler, supportati dal capo centrale Giuseppe Zucchellini. Le centrali disponevano di una linea telefonica propria, in tempi in cui i collegamenti erano estremamente difficili e precari, e quella di Isola era in collegamento con Bosco e Marra (nel comune di Corniglio), Rigoso e Rimagna (nel comune di Monchio), Selvanizza (nel comune di Palanzano), Ligonchio, Aulla e La Spezia perché le linee fornivano elettricità all’arsenale militare ai cantieri navali della marina militare.

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