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Centrale idroelettrica di Corenno

Centrale idroelettrica di Corenno

Operativa

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L’impianto

Centrale idroelettrica di Corenno

Questo impianto, costruito tra il 1918 e il 1924, sorge nel Comune di Dervio (Lecco), sulle sponde del Lago di Como. È noto anche come centrale Gaetano Bonomi – dal nome dell’ingegnere che ne ha progettato la costruzione - o centrale Corenno Plinio (la frazione di Dervio dove si trova). Utilizza la derivazione delle acque del torrente Varrone tramite la captazione da una grande diga e da ben quattro opere di presa. L’acqua scorre in un canale lungo circa otto chilometri alla vasca di carico di Vestreno, da cui parte una condotta forzata che raggiunge la centrale.

La centrale si distingue per i due edifici in pietra di Moltrasio (un calcare di colore grigio scuro), realizzati in stile neoromanico, che si integrano con eleganza nel paesaggio circostante. Un esempio riuscito di come l’ingegneria possa combinare esigenze energetiche e armonia ambientale.

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Disegno stilizzato di una lampadina

Tecnologia

Idroelettrica

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Disegno stilizzato di un lavoratore con il casco di sicurezza

Status

Operativa

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Icona verde con due cerchi, uno dentro l'altro, collegati da una retta

Capacità operativa

17,2 MW

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Disegno verde stilizzato di un computer con un grafico sullo schermo

Produzione di energia

52,14 GWh annui

(su base 35ennale)

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Icona verde con una casa

Fabbisogno energetico

19.318 famiglie all’anno

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Disegno stilizzato di una foglia verde

Emissioni di CO2 evitate

18.249 tonnellate all’anno

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Timeline

Milestone

Impatto sulle comunità locali

La centrale è caratterizzata da due strutture realizzate in pietra di Moltrasio in stile neoromanico. Questa soluzione architettonica dona agli edifici un fascino unico, integrandoli in modo armonioso con l’ambiente circostante, perfetto esempio di come l’ingegneria possa integrare le esigenze energetiche con la tutela dell’ambiente e del paesaggio circostante.

Dervio si accende di nuova luce

Un nuovo progetto di illuminazione architettonica valorizza oggi la centrale rendendola visibile anche dal comune di Dervio, dal lago e dalla sponda comasca. L’intervento nasce con l’obiettivo di esaltare ulteriormente la bellezza del complesso e, al tempo stesso, contribuire a ridisegnare in chiave contemporanea il profilo notturno del territorio.
 La luce diventa così un elemento di narrazione: i corpi illuminanti mettono in risalto la pietra di Moltrasio e le geometrie del corpo centrale, della torre e della condotta montana, creando un insieme armonioso e suggestivo.
L’impianto utilizza apparecchi gestibili da remoto e capaci di modulare scenari diversi, con una particolare attenzione alla sostenibilità e al basso impatto visivo. Un intervento reversibile e rispettoso del contesto, che unisce, ancora una volta in questa centrale, innovazione tecnologica e valorizzazione del patrimonio architettonico.

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