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Centrale idroelettrica “Carlo Bobbio” di Isola Serafini, Italia

Centrale idroelettrica “Carlo Bobbio” di Isola Serafini, Italia

Operativa

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L’impianto

Centrale idroelettrica “Carlo Bobbio” di Isola Serafini

L'impianto idroelettrico intitolato a Carlo Bobbio, l’architetto che curò la sua realizzazione, sorge sul territorio del Comune di Monticelli D’Ongina (Piacenza). Si tratta di una centrale ad acqua fluente - la più grande opera d’ingegneria di questo tipo in Italia - entrata in esercizio nel 1962, con lo scopo di produrre energia e anche di migliorare la navigabilità tra Piacenza e Cremona. Sfrutta il dislivello creato da uno sbarramento sul Po presso Isola Serafini, la più grande isola fluviale del bacino del fiume.

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Tecnologia

Idroelettrica

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Status

Operativo

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Potenza

90 MW

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Produzione di energia

484,39 GWh annui

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Fabbisogno energetico

161.463 famiglie all’anno

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Emissioni di CO2 evitate

290.634 tonnellate all’anno

Timeline

Milestone

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Impatto sulle comunità locali

Tra il 2011 e il 2018 sono stati avviati i lavori per la nuova conca di Isola Serafini, l’unica presente sul Po e la più importante in Italia per il dislivello tra monte e valle dello sbarramento. La nuova conca di navigazione, oltre a ripristinare i trasporti via acqua a livello locale, è anche uno strumento importante per lo sviluppo economico e commerciale dei territori del Po. La conca, inoltre, concorre a promuovere il turismo fluviale, i numerosi itinerari artistici, culturali, enogastronomici e i percorsi ciclopedonali esistenti e in corso di progettazione, lungo tutta l’asta del fiume.

La centrale svolge anche un importante ruolo di pulizia delle acque del fiume e partecipa alle iniziative lanciate dall’Autorità di Bacino del Po per proteggere l’ecosistema fluviale. Da maggio 2022 ospita il progetto “Adotta lo Storione" per favorire il ripopolamento del fiume con lo storione cobice - nome scientifico Acipenser naccarii Bonaparte - grazie anche alla partecipazione delle scuole secondarie delle province di Piacenza, Lodi e Cremona e dell’Università di Parma.

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